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M. Merleau-Ponty, Il dubbio di Cèzanne
(da SENSO E NON SENSO, Il Saggiatore, 1962) Gli ci volevano cento sedute di lavoro per una natura morta e centocinquanta sedute di posa per un ritratto. Quella che noi chiamiamo la sua opera, per lui era soltanto l’esperimento e … Continue reading
Andrè Leroi Gourhan, Il gesto e la parola, Einaudi, 1977
Volume primo.Capitolo secondo Il cervello e la mano …Così grazie a questa organizzazione, la mente, come un musico, produce in noi il linguaggio e noi diventiamo capaci di parlare. Non avremmo certo mai goduto di questo privilegio, se le nostre … Continue reading
Giovanni Pugliese Carratelli, Mnemosine e l’immortalità. (da TRA CADMO E ORFEO, Il Mulino, 1990
Mnemosyne, personificazione divina della facoltà mnemonica (mneme), celebrata da Esiodo come madre delle Muse e venerata quale nume salutare negli Asclepièi, è venuta in primo piano nella nostra visione dell’orfismo a seguito della scoperta, in una tomba di Hippònion della … Continue reading
Leone Traverso, Sugli ultimi inni di Holderlin. Introduzione a Holderlin, Inni e frammenti, Vallecchi, 1955
A Holderlin “bastava credere per creare”, disse un contemporaneo. Oggetto della sua creazione, il creato stesso, o, come dirà più tardi Mallarmé, l’interpretazione orfica della terra: una cosmologia che abbracci anche la storia in atto e anticipi il futuro. Epoche … Continue reading
Giorgio Vigolo, Introduzione a Holderlin, Poesie, Einaudi, 1956
1. Holderlin e l’idealismo Nella Germania del secolo XVIII, e più ancora nella mistica Svevia, la nuova poesia e la moderna filosofia si incontrano. E l’incontro avviene su quel terreno ove l’esperienza religiosa personale aveva creato tutta una scuola e … Continue reading
In verità
Il Tutto è necessariamente vero, perché se contenesse qualcosa di falso non potrebbe essere tutto, mancando sempre il vero.E se non fosse vero dovrebbe esistere qualcosa oltre al tutto che sia vero, il che è impossibile.Che il tutto sia vero … Continue reading
La stanza del Tè
Nell’intimo delle opere d’arte non penetriamo mai; è già abbastanza poter girare intorno ad esse, ricavarne – osservandole – qualche appunto. Hugo von Hofmannsthal La Stanza del Tè è grande quattro stuoie e mezzo, secondo quanto stabilito da Vikramadytia, e … Continue reading
A liberare la vita che l’uomo ha imprigionato
Il mondo dell’industrial design, cioè l’insieme degli oggetti – o la fanghiglia di merci, come scriveva Fortini nel 1962 – è un mondo che non ci appartiene. Al di là della forma o del colore che i prodotti possono avere, … Continue reading
la morte si sconta vivendo
E’ opinione comune tra le classi colte che chiunque abbia il diritto di portare nel mondo i problemi del suo apparato digerente, o del suo apparato riproduttivo. Lo è diventata nel secondo dopoguerra sull’onda di malintese liberazioni, e solo ora … Continue reading